L’ISOLA DELL’ASINARA
L’Asinara è un’isola del mar Mediterraneo, situata a nord ovest della Sardegna e fa parte del comune di Porto Torres, in provincia di Sassari, è la quinta isola italiana per estensione (escludendo Sicilia e Sardegna) e la terza sarda, dopo Sant’Antioco e San Pietro. Ha carattere prevalentemente collinare con poche zone pianeggianti come la piana di Campu Perdu e la piana di Fornelli. La conformazione costiera è varia nella parte occidentale, è alta e frastagliata, nella parte orientale più bassa con l’interruzione di alcune spiagge. L’isola dell’Asinara è sede dell’omonimo parco nazionale dal 3 ottobre 2002. Il clima dell’isola è quello tipico mediterraneo, con inverni miti ed estati calde. La flora è costituita da quasi 700 specie con limitata copertura vegetale a macchia mediterranea con una piccola parte di formazioni boschive di leccio. Ricchissima di avifauna e di ittiofauna. La fauna dell’Asinara ha trovato il giusto habitat dove vivere e riprodursi, infatti il Parco conta circa 80 specie, molte delle quali di assoluta rarità come i famosi asinelli bianchi, che vivono allo stato brado e sono presenti sull’isola fin dall’antichità, infatti già nel XII sec. veniva chiamata “isola madre degli asini”. Altri animali presenti sono il cinghiale, la lepre, il cavallo, la donnola, il muflone etc. L’Asinara inoltre fa parte da tempo del cosiddetto “Santuario dei cetacei” classificato come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo. I cetacei che percorrono periodicamente quest’area sono: balenottera, capodoglio, delfino comune, stenella, tursiope, globicefalo, zinfio e grampo. Durante la navigazione in barca è facile avvistare meravigliosi delfini.
LUOGHI D’INTERESSE
- CALA Sant’Andrea è una spiaggia meravigliosa nella quale nidifica il gabbiano corso, ma per il suo eccezionale interesse naturalistico è sotto tutela integrale, pertanto non è consentito l’accesso;
- Cala D’Arena spiaggia meravigliosamente maestosa e unica grazie alla sua sabbia rosa;
Entrambe le spiagge hanno l’accesso interdetto in quanto sono soggette a massima tutela ambientale.
- Cala“sa Murighessa”(o spiaggia dei detenuti);
- Cala dei Ponzesi (o punta Sabina)la spiaggia più conosciuta dell’isola con mare limpido, fondali e spiaggia meravigliosi;
- Il castello dell’Asinara;
- La torre di Trabuccato XVI sec. a.C.;
- Torre di Cala d’Oliva XVI sec. a.C.:
- Torre di Cala d’Arena XVI sec. a.C.;
- L’ossario, risalente al 1936 costruito su richiesta del governo austriaco, contiene i resti di 7048 militari austroungarici, risalenti alla prima guerra mondiale;
- Cala Reale, paesino realizzato soprattutto nell’ultimo decennio dell’Ottocento che presenta diverse strutture di particolare interesse, come ad esempio il Palazzo Reale, oggi sede del ministero dell’ambiente. La maggior parte degli edifici adiacenti al palazzo reale, oggi, sono adibiti al servizio turistico, comprensivi di un bar/ristorante. Gli altri edifici seguono perlopiù l’andamento della stradina principale e si possono riconoscere l’ospedale, la chiesa e la cappella austroungarica.
- L’ospedale: fa parte dell’insieme di edifici che costituiscono la Stazione sanitaria marittima, ed è stato ultimato nel 1889. L’architettura rispecchia quella dell’epoca, interessante e particolare è il porticato in ghisa. Non troppo distante dall’ospedale v’è il laboratorio batteriologico, anch’esso edificato nel massimo periodo di affluenza alla stazione sanitaria.
- la Cappella: è durante la prima guerra mondiale che i prigionieri di guerra, ammalati, vennero riversati nel lazzaretto dell’Asinara. Proprio per questa presenza, così elevata, di austroungarici venne edificata una cappella, secondo lo stile del loro paese. È interamente fatta in blocchi di cemento e in facciata presenta 4 colonnine e un bassorilievo raffigurante la pietà.
la Chiesa: inizialmente adibita a forno crematorio, venne trasformata in chiesa intorno al 1950. La trasformazione avvenne innalzando il camino e trasformandolo in un campanile. La struttura è composta da 3 navate, di cui la centrale è terminata con un’abside a N, in facciata sono presenti 2 colonne in granito, sulle quali poggia il timpano.
- Il carcere suddiviso in varie diramazioni.
- Diramazione di Fornelli: situato nella parte più meridionale dell’isola, alle origini era costituita da tre dormitori, venne utilizzata come tubercolario durante la seconda guerra mondiale. Dopo il 1975 molti esponenti delle Brigate Rosse e dell’Anonima sequestri vennero detenuti, proprio qui. Nel 1992, con l’introduzione dell’articolo 41-bis, venne riaperto come carcere di massima sicurezza, per i crimini di mafia.
- Santa Maria: sempre nella parte meridionale dell’isola, poco distante da Fornelli, è una delle diramazioni più moderne e recenti. Qui venivano praticati dai detenuti l’agricoltura e l’allevamento (maiali, cavalli, pecore, capre e mucche). È curioso notare l’appellativo affibbiato a questa diramazione, “legione straniera”, questo perché la maggioranza dei carcerati erano stranieri.
- Tumbarino: situata al centro dell’isola, aveva pochi detenuti, per lo più rei di crimini carnali, con il compito di allestire riserve di legna.
- Stretti: la diramazione risale al 1918, aveva prettamente sfondo agricolo ma venne abbandonata nel 1958.
- Campu Perdu: situato a ovest della Reale, qui vennero costruite delle moderne stalle che vengono utilizzate tutt’ora. Oggi è principalmente adibito a stazione di carabinieri, polizia etc.
- Trabuccato: immediatamente a est della Reale, parte dei detenuti venivano impiegati per la coltivazione di una vigna dalla modesta estensione.
- Cala d’Oliva: Il 22 giugno 1885 il governo Depretis VII, che lo stesso anno aveva decretato che l’intera isola fosse di pubblico demanio, istituì a cala d’Oliva una colonia penale. Da allora il paese non ha più residenti stanziali, ma attualmente ospita solo lavoratori stagionali, guardie forestali e turisti, che alloggiano nell’ex caserma trasformata in ostello-foresteria. Nell’estate 1985, a seguito di voci su un possibile attentato, furono trasferiti a Capo d’Oliva i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che in un mese di lavoro scrissero l’istruttoria del maxiprocesso di Palermo contro la mafia. Nel 2016 è stato girato il film Era d’estate che racconta il lavoro dei due giudici durante quell’estate in questo luogo. Nel giugno 2017 è stato inaugurato il museo Osservatorio della Memoria all’interno dell’ex Diramazione centrale di Cala d’Oliva, che un tempo ospitava i detenuti più meritevoli del carcere dell’Asinara. A poca distanza è presente la cella-bunker che in passato venne allestita per la detenzione di Totò Riina; quest’ultima struttura, un tempo soprannominata dai pescatori come “La discoteca” poiché illuminata tutte le notti per motivi di sicurezza con fari abbaglianti visibili a chilometri di distanza, è stata restaurata nel 2015 da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che ha realizzato uno spazio espositivo. Nella vecchia caserma a pochi metri dalla diramazione centrale c’è l’ostello che è l’unica struttura per pernottare sull’isola
Case Bianche: ultima Diramazione dell’Istituto Penitenziario.
Elighe Mannu: diramazione trasformata successivamente in una struttura di ricovero di animali in allevamento, soprattutto maiali.